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I primi articoli a stampa di Consolo sul fenomeno mafioso risalgono agli anni settanta e fino a poco prima di morire, nel 2010, lo scrittore siciliano non è mai venuto meno al suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata, in nome di una responsabilità morale contro le ingiustizie e le violenze della storia che lo ha sempre animato. Scriveva infatti: "La mia ideologia, o se volete la mia utopia, consiste nell'oppormi al potere, nel combattere con l'arma della scrittura - che è come la fionda di David, o meglio come la lancia di Don Chisciotte - i mali e gli orrori del nostro tempo". Raffinato conoscitore della cultura siciliana cui apparteneva, allievo di Sciascia, con il suo stile inconfondibile teso sul filo della ricerca linguistica e della memoria storica, in questi sessantaquattro articoli racconta e analizza il fenomeno mafioso dalla strage di Portella della Ginestra ai giorni nostri.